Gesuita, saggista e polemista italiano. Entrato
nella Compagnia di Gesù nel 1825, si segnalò presto per la sua
abilità di predicatore e di polemista. Attaccò duramente le idee
dei cattolici liberali e polemizzò soprattutto con Gioberti, in difesa
del proprio Ordine e dei diritti temporali della Santa Sede. Nel 1850
fondò la rivista "La Civiltà Cattolica", che diresse sino al 1853.
Dopo la costituzione del nuovo Stato italiano e soprattutto dopo la presa di
Roma (1870) modificò il proprio orientamento e si adoperò per
persuadere la curia romana alla conciliazione con lo Stato. Prese una più
netta posizione contro il temporalismo della Chiesa, attaccando duramente anche
"La Civiltà Cattolica". Nel 1877 fu espulso dalla Compagnia di
Gesù, nella quale fu riammesso solo alcuni giorni prima della morte, e
vari suoi scritti furono messi all'Indice:
Il moderno dissidio tra la Chiesa
e l'Italia (1877),
La nuova Italia e i vecchi zelanti (1881),
Il
Vaticano regio, tarlo superstite della Chiesa cattolica (1883),
Lo
scandalo del "Vaticano regio" (1884) (Napoli 1810 - Careggi, Firenze
1891).